CRAM (Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo ) 2010 en Buenos Aires Argentina , organizado por la presidenta de FEDAMO , la Dra. Alicia Carosella donde nuestra federacion recibio a todos los delegados abruzzeses en el mundo para celebrar esta reunion anual y a los consiglieri regionale y componentes del Cram , Antonio Prospero , Riccardo Chiavaroli y el Ing. Franco Caramanico.
CRAM 2010 BUENOS AIRES ARGENTINA y 40 ANIVERSARIO DE LA FEDAMO , TAMBIEN LA PARTICIPACION DE LA FEDAMO EN EL BUENOS AIRES CELEBRA ITALIA 2010.-
se può essere d’interesse, ecco un reportage sull’annuale riunione
del Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo (CRAM), tenutasi quest’anno
a Buenos Aires dall’1 al 3 novembre,
nel 40° anniversario di fondazione della FEDAMO, la Federazione
delle Associazioni Abruzzesi in Argentina. Nella nota, la storia in
pillole di Buenos Aires, il resoconto dei lavori e altre annotazioni a
margine.
IL CRAM A BUENOS AIRES, NEL 40° ANNIVERSARIO DELLA FEDAMO
Concluso con successo, in tre giorni di lavori, il Congresso degli Abruzzesi nel Mondo
di
Goffredo Palmerini
BUENOS AIRES – E’ speciale anche in questo,
Buenos Aires. Gli si danno ben due fondazioni. La prima, nel 1536, ad opera di
Pedro de Mendoza che,
inviato lì dal re di Spagna per contenere l’avanzata portoghese nel
continente, con duemila uomini armati costruì sulla sponda del
Rio de la Plata una fortezza in pietra. Ma quando i primi coloni cercarono di sottrarre terre e provviste ai
Querandì, gli indigeni reagirono con estrema violenza e dopo quattro anni Mendoza se ne tornò in
Spagna mentre i suoi uomini risalirono il corso del fiume fino al
Paraguay per insediarsi in posti più tranquilli, nei dintorni di
Asuncion.
Più attendibile è la seconda fondazione, nel 1580, quando una nuova
spedizione preparata in Paraguay discese fino al grande estuario del
“fiume d’argento” al comando di
Juan de Garay, il quale nei pressi del primo insediamento piantò l’albero della giustizia, nel posto dove attualmente sta la
Plaza de Mayo, costituendovi intorno il primo nucleo urbano che chiamò “
Ciudad de la Santisima Trinidad y Puerto de Santa Maria de los Buenos Aires”. Meno appetita di altre terre più ricche d’oro e d’argento, come il
Perù e la
Bolivia, dalle cui miniere
Carlo V prosciugò ricchezze per il suo impero su cui il sole mai tramontava,
Buenos Aires
crebbe lentamente, sulle attività portuali e commerciali, ma anche sul
commercio degli schiavi e il contrabbando. A fine Settecento contava
trentamila abitanti. Nel 1806 gli inglesi tentarono la prima espansione
coloniale nell’area, con uno sbarco a sud di Buenos Aires. Un tentativo
d’invasione durato solo 46 giorni, debellato con l’arrivo da Montevideo
delle truppe al comando di
Santiago de Liniers. L’anno
dopo, altro tentativo d’invasione, ricacciato dall’eroica difesa della
città organizzatasi con il primo corpo di combattenti, chiamati “
Patricios”.
E’ con l’invasione napoleonica della Spagna che i cittadini di
Buenos Aires pensano di liberarsi della dominazione spagnola, insorgendo contro i luogotenenti del Regno e la guarnigione. Il
25 Maggio 1810 è
una data che passerà alla storia dell’Argentina, giorno della
rivoluzione di Buenos Aires – del quale quest’anno si celebra il
Bicentenario – come l’inizio degli avvenimenti che portarono alla
nascita della Nazione. Negli anni seguenti, infatti, il generale
Josè de San Martin libererà dagli spagnoli tutta l’Argentina, con la proclamazione d’indipendenza il
9 Luglio 1816.
Ma è nel 1850, con la nuova organizzazione politica del Paese, che
Buenos Aires avvia la sua grande espansione. Gli antichi quartieri di
Constitucion,
Retiro e la
Boca
si integrano nella nuova città, che raggiunge così i 300 mila abitanti.
Tra il 1867 e il 1871, però, un’epidemia di febbre gialla fa ventimila
vittime. Le classi agiate lasciano il quartiere di
Santelmo per ritirarsi a nord, dove costruiscono belle dimore dal raffinato stile europeo, sopra tutto francese, nei quartieri della
Recoleta e
Palermo, con vasti spazi verdi e giardini. Nel 1880
Buenos Aires diventa capitale dell’Argentina. Il sindaco dell’epoca,
Torcuato de Alvear, la trasforma nella
Parigi del sud America con
una nuova urbanizzazione, con architetture di pregio e con il razionale
reticolo d’ampie strade che sono tuttora la caratteristica della
capitale argentina. A partire dal primo Novecento, con il notevole
apporto dell’immigrazione in
Argentina, sopra tutto dall’
Italia,
la città vede moltiplicare otto volte la sua popolazione. In quegli
anni si dà impulso alla costruzione della rete metropolitana
sotterranea, la prima del continente americano, e dagli anni Venti del
secolo scorso ha inizio il forte sviluppo della città che farà di
Buenos Aires
una delle grandi capitali del mondo. Attualmente la città ha oltre 3
milioni d’abitanti, con i centri della cintura urbana ne conta quasi 10
milioni, mentre la provincia omonima oltre 13 milioni, quasi un terzo
del Paese.
Dell’intera popolazione argentina, 40 milioni d’abitanti, più della
metà ha origini italiane, un’altra buona parte radici spagnole.
Buenos Aires,
dove s’è maggiormente concentrato il flusso immigratorio, esprime al
meglio il volto europeo nelle architetture, nei gusti, nella moda, negli
idiomi e nella gastronomia. Per noi italiani sembra di stare a casa.
Dovunque ti giri trovi persone che richiamano con orgoglio gli
ascendenti nelle varie regioni italiane, sopra tutto nel nostro
meridione. Anche per questo la capitale argentina, davvero una bella
città, esalta le sue caratteristiche ammalianti ed inclusive,
nell’architettura, nell’arte e nelle tradizioni culturali. E’ un paese
straordinario, l’
Argentina, per il calore e per
l’indole della sua gente. Un paese ricco di risorse, estremamente vario e
cangiante lungo l’enorme estensione longitudinale, dal tropico all’
Antartide. Dalle vette della
Cordigliera
agli altipiani andini, dalle foreste tropicali ai grandi fiumi, dai
ghiacciai immensi agli splendidi laghi, dai boschi alle praterie e alla
sterminata steppa patagonica: una cornucopia di climi, bellezze
ambientali e varietà naturali. Una terra generosa e feconda, un vero
eden. Eppure, come d’altronde tutta l’
America Latina,
l’Argentina ha alle spalle una storia turbolenta, segnata dalle
dittature, dai populismi, da corruzioni e profonde crisi economiche.
L’ultima di queste crisi, sotto il corrotto governo del presidente
Carlos Menem
che svendette agli stranieri importanti aziende argentine, ma dei cui
proventi in gran parte si persero le tracce, è stata davvero drammatica
per il Paese. Dal 2003, con la presidenza di
Nestor Kirchner,
l’Argentina ha ripreso economicamente vigore, ha pagato il debito
estero, ha cominciato a marciare con un trend di sviluppo intorno all’8
per cento, ha dato avvio ad una stagione d’importanti riforme sociali.
Una stagione proseguita in continuità con il governo della presidente
Cristina Fernandez, sulla scia dell’impostazione politica ed economica data da
Kirchner,
suo marito, improvvisamente deceduto due settimane fa destando
un’enorme commozione nel Paese. Se l’impressione personale può valere
qualcosa, dal 2006 in tre successive occasioni ho potuto osservare un
Paese in crescente rinascita. Ora Buenos Aires è tutta un cantiere, il
lavoro non manca, anche se ci vorranno ancora anni per recuperare i
guasti sociali e le povertà che l’ultima crisi economica e finanziaria
ha prodotto. Ma negli argentini è tornata la fiducia nel proprio
avvenire, c’è un grande orgoglio e un forte senso della Nazione,
palpabile è la voglia di recuperare gli anni perduti. Ed è questo che il
popolo di questo grande, straordinario e finora sfortunato Paese
davvero merita.
E’ in questo clima che a
Buenos Aires, dall’1al 3 novembre, si sono tenuti i lavori dell’annuale riunione del
Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo (CRAM). In
Argentina
– e nella capitale in particolare – c’è una consistente comunità
abruzzese, apprezzata e stimata, ben organizzata in Associazioni che
coprono l’intero territorio nazionale. La gran parte del mondo
associativo di provenienza dall’Abruzzo si ritrova nella
FEDAMO, la Federazione delle Associazioni Abruzzesi che quest’anno celebra il
Quarantennale di fondazione. E’ stata dunque giusta ed opportuna la scelta del CRAM di tenere in Argentina – nel
Bicentenario
del Paese, in omaggio ai 40 anni della FEDAMO e in rispetto della
numerosa comunità regionale – l’annuale convegno dei delegati abruzzesi
provenienti da tutto il mondo. Un’occasione importante per conoscere
direttamente le differenti realtà continentali dell’emigrazione
abruzzese, mettere a confronto esperienze, discutere come meglio
organizzare le politiche della Regione per le proprie comunità
all’estero e come investire sulla rete associativa regionale perché il
brand
Abruzzo si affermi in quei mercati attraverso produzioni di qualità e
le eccellenze che la regione può vantare. E l’organizzazione e
l’accoglienza predisposte dalla FEDAMO, sotto la guida della presidente
Alicia Carosella che è anche consigliere del CRAM, sono state eccellenti in ogni punto, all’altezza della sfida che il
Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo si riproponeva di lanciare per il suo futuro. In assenza dell’assessore all’Emigrazione,
Mauro Febbo, le funzioni di presidente del CRAM sono state assolte dal vicario
Franco Santellocco,
con pienezza di poteri, con una guida sapiente dei lavori e con accorta
capacità di mediazione. D’altronde, non era per nulla semplice e
scontato, dopo due anni segnati dall’azzeramento dei capitoli di spesa
destinati alle attività del settore Emigrazione per via dei tagli al
bilancio effettuati dalla
Regione per il rientro del
disavanzo sanitario, o piuttosto da una palese sottovalutazione del
ruolo e della rilevanza delle comunità abruzzesi all’estero.
E’ quanto ha messo subito in chiaro
Franco Santellocco
nella relazione introduttiva, soffermandosi sul ruolo
dell’associazionismo, richiamando l’esigenza per lo Stato e le Regioni
di rafforzare le rispettive politiche perché gli Italiani nel mondo
possano essere ancor più utili all’Italia, superando quella marginalità
d’interesse che inibisce una piena consapevolezza delle opportunità e
del sistema di valori residente nelle comunità italiane all’estero.
Questo, in sintesi, il succo della relazione d’apertura svolta
all’assemblea dei delegati, con accanto i Consiglieri regionali
Franco Caramanico,
Ricardo Chiavaroli e
Antonio Prospero, componenti del CRAM. Presenti ai lavori il sen.
Esteban Caselli, origini molisane, e l’on.
Giuseppe Angeli, abruzzese di
Orsogna,
entrambi residenti in Argentina ed eletti al Parlamento italiano nella
Circoscrizione Sud America, che hanno portato il loro saluto. Presenti
ai lavori il
Console Generale d’Italia a Buenos Aires,
Giancarlo Curcio, e il consigliere del CGIE,
Gian Luigi Ferretti. Dopo il saluto della presidente della FEDAMO,
Alicia Carosella, aprono la serie degli interventi i Consiglieri regionali.
Antonio Prospero al suo saluto unisce il messaggio scritto affidatogli dal presidente della Regione,
Gianni Chiodi,
un caloroso ideale abbraccio agli abruzzesi nel mondo dei quali ha
sopra tutto richiamato la straordinaria prova di solidarietà verso le
popolazioni terremotate dell’Aquila, assicurando che, pur tra notevoli
difficoltà, la ricostruzione della città capoluogo d’Abruzzo e dei
borghi distrutti dal terremoto presto avrà inizio.
Ricardo Chiavaroli, latore d’un bel messaggio del presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo,
Nazario Pagano,
al suo impegno convinto nel CRAM associa la diretta esperienza
d’emigrato, nato in Venezuela. Ringrazia la FEDAMO e la sua presidente
per la perfetta organizzazione dell’evento e per il forte coinvolgimento
dei giovani nella Federazione.
Franco Caramanico unisce al saluto la solidarietà all’Argentina per la scomparsa dell’ex presidente
Kirchner.
Dichiara d’aver trovato un Paese molto diverso da quello visto dieci
anni fa e ne loda i grandi passi avanti. Parla dell’emigrazione
italiana, di quanto essa fece per la ricostruzione dell’Italia post
bellica, di quanto può fare ora per il made in Italy, essendo i
connazionali all’estero i nostri migliori ambasciatori. Garantisce, come
i suoi due colleghi Consiglieri, il pieno sostegno alle attività del
CRAM in seno all’istituzione regionale.
Il presidente
Santellocco si attende dai lavori una
svolta, non solo nel ruolo della Consulta, ma anche dei contenuti stessi
delle politiche verso i corregionali all’estero, dei quali dovranno
essere valorizzate le attitudini a sensori delle opportunità economiche
per l’Abruzzo. E l’organizzazione del CRAM in Commissioni tematiche a
tanto mira. Affida quindi a
Goffredo Palmerini il
compito di commemorare due importanti personaggi dell’emigrazione
abruzzese, recentemente scomparsi. In rapidi tratti, Palmerini ricorda
Enzo Ilario, consigliere del CRAM, di
Città Sant’Angelo,
scomparso il 29 novembre 2009 a soli 54 anni, pochi giorni dopo
l’ultima assemblea tenutasi a Giulianova. Dirigente sindacale nel
settore trasporti dell’UGL,
Enzo Ilario aveva una
spiccata sensibilità sociale. Al mondo del lavoro abruzzese associava un
grande interesse anche per il mondo dell’emigrazione, del quale seguiva
gli aspetti politici e sociali con passione ed attenzione. Per le sue
qualità l’allora Segretario Generale dell’UGL,
Renata Polverini, l’aveva chiamato a Roma come Segretario nazionale. Palmerini passa quindi a commemora un altro abruzzese di vaglia,
Remo Guardiani,
deceduto nel settembre scorso. Nato nel 1935 a
Tocco Casauria, subito dopo gli studi tecnici,
Remo Guardiani prese la via dell’
Australia. In quella terra, a
Melbourne,
egli ha fatto valere le sue doti d’intraprendenza e laboriosità,
affermandosi come imprenditore nel campo delle costruzioni edili e
civili. Ma il meglio di sé, come solitamente accade nelle nostre
comunità all’estero,
Guardiani lo ha riservato
all’associazionismo, all’organizzazione ed alla crescita del ruolo della
comunità abruzzese in seno alla metropoli australiana, facendo nascere
la
Federazione delle Associazioni Abruzzesi
d’Australia, della quale per diversi anni è stato presidente. Persona
volitiva e generosa, con la sua determinazione accompagnò la costruzione
d’un imponente complesso, la “Casa d’Abruzzo”, realizzato su un terreno
di quasi 8 ettari, corredato da diversi impianti sportivi, un centro di
numerose attività sociali e culturali.
Remo Guardiani,
per la sua opera appassionata, può davvero essere definito un pioniere
del nostro associazionismo in Australia, una figura di spicco che ha
onorato l’Abruzzo non solo per il prestigio meritato per le doti
imprenditoriali, ma anche per la stima conquistata alla comunità
abruzzese della quale è stato davvero un esponente di riferimento. A
conclusione dell’intervento il consigliere Palmerini, in quanto
aquilano, ha ringraziato le comunità italiane ed abruzzesi di tutto il
mondo per le meravigliose prove di vicinanza e solidarietà manifestate
verso
L’Aquila e i paesi terremotati. Lo ha fatto a
titolo personale e, in ragione dei tre decenni vissuti come
amministratore e vice Sindaco dell’Aquila, anche a nome della città
capoluogo, nei confronti degli Abruzzesi all’estero che sono stati punte
di diamante nelle iniziative di raccolta degli aiuti, estremamente
utili per la ripresa della vita civile e sociale dei centri terremotati
dell’Abruzzo.
Non di circostanza il saluto del Console Generale,
Giancarlo Curcio,
in procinto di lasciare Buenos Aires per altri incarichi. Porta il suo
contributo ai lavori richiamandone la rilevanza e sottolineando
l’impegno della comunità italiana a favore dell’Aquila e dei paesi
colpiti dal sisma. Per altro riferisce, con legittimo orgoglio, che gli
uffici del Consolato hanno portato a termine le operazioni per il
riconoscimento della cittadinanza italiana su tutte le istanze
presentate, grazie a un grande sforzo organizzativo.
Santellocco,
a nome dell’assemblea, ringrazia il Console per l’opera appena
conclusa, a dimostrazione che volontà ed efficienza fanno miracoli. Gli
testimonia la gratitudine della comunità abruzzese e gli augura sicuro
successo per il prossimo prestigioso incarico diplomatico. E’ l’ora di
entrare nel vivo dei lavori. E lo fa
Franco Marchetti, presidente della Federazione Abruzzese in
Brasile (Feabra), da un lato riferendo i buoni successi del progetto pilota
ByAbruzzo, finanziato due anni fa dal CRAM e dall’assessorato all’Agricoltura, gestito dalla
Feabra a
San Paolo
per promuovere il turismo e l’enogastronomia abruzzese, dall’altro
lamentando senza mezzi termini certe prese di posizione di qualche
amministratore regionale che, privo d’una reale conoscenza dei fatti, ha
rilasciato dichiarazioni alla stampa, come la chiusura in Brasile della
sede che la Regione non ha, che hanno arrecato imbarazzo e danno alle
attività di
ByAbruzzo. Un modo d’operare che va
corretto subito, per avviare invece collaborazioni utili a conseguire
altri positivi risultati sul mercato brasiliano, dove i vini abruzzesi
vanno conquistando interessanti spazi commerciali. Di risolvere gli
inconvenienti lamentati presso la Giunta si fanno subito carico i tre
Consiglieri regionali, anche perché dal buon esito del progetto in
Brasile
dipendono iniziative similari in altri Paesi. Seguono gli interventi
dei componenti del CRAM che riferiscono sulle problematiche dei singoli
Paesi, sui progetti in cantiere, sulle iniziative d’aiuto per i centri
colpiti dal sisma dell’aprile 2009. Prende la parola Levino Di Placido (
Belgio), seguono Simeone Di Francesco (
Australia), Rosetta Romagnoli (
Usa), Mario Di Cicco (
Sud Africa), Johnny Margiotta e Gabriela Marcacci (
Venezuela), Patrizia Santurbano, Augusto Cicchinelli e Giuseppe Mangolini, quindi Enzo Alloggia (
Svizzera) e Anna Maria Di Giammarino (
Cile).
Riferimenti puntuali, più d’uno spunto critico per l’assenza di fondi o
per alcune disattenzioni degli organi regionali, ma anche valide
proposte per il futuro. Si conclude a tarda ora la prima giornata dei
lavori.
Si riprende di buonora, martedì 2 novembre, con gli interessanti contributi di Joachim Negri (
Argentina), Francesco De Santis (
Lussemburgo), Giovanni Scenna (
Argentina), Rocco Artale (
Germania), Ivana Fracasso (
Canada), Gabriele Marchese, sindaco di
San Salvo, a nome dei comuni abruzzesi (
Anci), Angelo Di Ianni (
Canada), Joe Delle Donne (
Australia), Diana Mazzone (
Anfe), Rita Blasioli (
Brasile), poi Luciano Luciani, Enzo La Civita e Paolo Federico. Il presidente Santellocco consente d’intervenire anche agli ospiti.
Giovanni Margiotta, presidente della Federazione delle Associazioni Abruzzesi in
Venezuela,
illustra efficacemente lo sviluppo associativo della Federazione sotto
la sua gestione, il ruolo crescente assegnato ai giovani, i risultati
della Prima Settimana Abruzzese tenutasi a
Caracas nel novembre 2009 e il programma della seconda edizione che si terrà a fine mese a
San Cristobal.
Non chiede soldi, ma invoca presenza e collaborazione della Regione.
Saluta con compiacimento la soluzione al problema delle polizze
sanitarie, 80 mila euro del CRAM, per i corregionali bisognosi in
Venezuela, che saranno assegnate con criteri uniformi concordati tra
Fondazione Abruzzo Solidale, Federazione, Associazioni e Consolato.
Lucio Ricci,
presidente Filef Abruzzo, ringrazia per l’invito a partecipare ai
lavori del CRAM, di cui è stato componente fino all’ultimo mandato.
Riferisce sui tanti progetti presentati dalla Filef negli anni scorsi,
cofinanziati da UE, Regione e Comuni. Una strada da perseguire ancora.
Chiede modifiche alla legge istitutiva del CRAM, specie riguardo alle
rappresentanze riservate alle associazioni che si occupano
d’emigrazione.
Al riguardo della riforma della legge, l’ampio dibattito nei primi
due giorni di convegno ha definito un’ipotesi di lavoro che porterà
entro tre mesi alla formulazione d’una proposta da parte dell’ufficio di
presidenza del CRAM, sulla quale i componenti del Consiglio, anche
consultando le proprie Associazioni, nei successivi tre mesi potranno
fare osservazioni, avanzare emendamenti e integrazioni. La proposta
andrà poi all’attenzione del Consiglio Regionale per la discussione e
l’approvazione in legge. La soluzione mette tutti d’accordo, come la
proposta di budget per le attività del CRAM. Giudicato negativamente
l’azzeramento negli ultimi due esercizi finanziari regionali dei fondi
destinati alle attività del settore Emigrazione, tutti i delegati hanno
tenuto a rimarcare quanto ciò sia stridente rispetto alle affermazioni
d’attenzione politica verso le comunità all’estero e verso il loro
stesso straordinario impegno profuso nei confronti dell’Aquila e dei
centri colpiti della tragedia del sisma del 2009. Un impegno che, oltre
alla vicinanza morale, ha comportato aiuti concreti alle popolazioni
che assommano a diversi milioni di euro. Altrettanta attenzione, se non
altro quale indice di considerazione, compete alla Regione,
ripristinando un dignitoso stanziamento per le politiche riferite
all’emigrazione. Dalla sintesi di progetti e proposte d’attività per il
2011, il cui importo sarebbe ben superiore, ci si attesta su un budget
complessivo di 1 milione e 200 mila euro, più le spese di funzionamento,
che raccoglie l’unanimità dei consensi. I Consiglieri regionali
Caramanico,
Chiavaroli e
Prospero,
per loro dichiarato impegno, saranno buoni ambasciatori presso la
Giunta per inserire lo stanziamento nel bilancio regionale e in
Consiglio per l’approvazione nella legge finanziaria regionale.
Nella mattinata del 3 novembre gli incontri delle Commissioni
tematiche, l’assenso all’iscrizione nell’albo regionale del Consiglio
Nazionale Associazioni Abruzzesi e Molisane in Italia (CNAAM),
l’approvazione all’unanimità del documento conclusivo d’indirizzo
politico programmatico, da rimettere al presidente del CRAM, l’assessore
Mauro Febbo, ai presidenti della Regione Abruzzo,
Gianni Chiodi, e del Consiglio Regionale,
Nazario Pagano.
L’annuale meeting degli Abruzzesi nel mondo si chiude nel segno
dell’unità e d’una fiducia che attende effettivi riscontri dagli organi
politici della Regione. Un convegno svolto senza veli, produttivo di
proposte valide e d’un nuovo modo di lavorare, un salto di qualità senza
dubbio, che fa giustizia della strumentalità d’una polemica sui costi
del congresso in Argentina, in effetti non superiori a quelli che si
sarebbero sostenuti in Abruzzo. Senza tener conto del significato morale
dell’omaggio reso alla comunità abruzzese in Argentina e alla FEDAMO,
nel 40° anniversario della fondazione. Viva soddisfazione, dunque,
venata solo dalla tristezza all’arrivo delle notizie dal
Venezuela sul sequestro di
Giancarlo Colasante e poi sulla sua brutale uccisione.
Giancarlo Colasante, 29 anni, componente del Comitato Giovanile, era una delle figure di punta della comunità abruzzese di
Caracas.
Commosso il cordoglio del CRAM alla famiglia. Da segnalare, infine, il
successo dell’Abruzzo al convegno sul valore dell’immigrazione italiana
in Argentina e al raduno delle Regioni organizzato dalla
Municipalità di Buenos Aires per il 31 ottobre, poi rinviato al 7 novembre a seguito del lutto nazionale per la morte dell’ex presidente
Kirchner. Gli stand dell’Abruzzo, allestiti sull’
Avenida de Mayo con
vini e prodotti gastronomici abruzzesi e con materiale turistico,
presenziati dalla FEDAMO, hanno raccolto notevoli consensi. Ne va merito
agli assessorati all’Agricoltura e al Turismo della Regione Abruzzo,
che hanno saputo cogliere questa importante opportunità. Alla FEDAMO, ai
suoi splendidi giovani, all’infaticabile motore organizzativo
Matias Mandl, che non si è risparmiato neanche nella sua ironia sottile, e alla solerte presidente
Alicia Carosella la gratitudine del CRAM e dell’Abruzzo.
Goffredo Palmerini